mercoledì 12 settembre 2007

Scalp Oxygen Levels and Hair Transplantation

Jerry E. Cooley

E' noto che l'angiogenesi, cioe' la formazione di nuovi reticoli arteriosi nei dintorni dei nuovi follicoli trapiantati, e' condizione essenziale per fare in modo che questi follicoli possano ricevere il nutrimento necessario attraverso il sangue. In particolare, cio' che si sa e' che, dopo un'operazione di trapianto, i livelli di ossigeno nelle aree trattate aumentano significativamente (RHO, o Reactive HyperOxia). La domanda successiva, a cui il dott. Cooley ha cercato di dare una risposta, e': esiste una correlazione tra i livelli di ossigeno nel sangue e le varie aree dello scalpo, ed in piu' tra persone di diverse eta', fumatori e non, con diversi gradi di calvizie e un'eventuale storia pregressa di trapianti?

Per stabilirlo, e' stato compiuto uno studio attraverso l'utilizzo dello Spectros T-Star, uno spettroscopio che permette, tramite luce visibile e in maniera non invasiva, di determinare il livello di ossigeno (BSO - Baseline Oxygen) in varie aree della cute.

Per farla breve: su 82 pazienti esaminati, si sono riscontrati livelli di ossigeno variabili tra il 37% e il 72%, ma non sembra esserci alcuna relazione tra questi numeri e il livello di calvizie, l'area dello scalpo, l'eta' o il sesso dei pazienti o il fatto che fossero fumatori o meno.

The Importance if Hair Matrix Structure for Survival Rate after Follicular Unit Transplantation

Sotaro Kurata

La sopravvivenza dei bulbi estratti e' legata a molti fattori, tra cui la transection, la disistratazione e i traumi. I follicoli trapiantati, possono cominciare a ricrescere in un periodo compreso tra 2 settimane e 4 mesi, mentre anche alcuni dei follicoli danneggiati dalla dissezione possono produrre capelli, anche se in generale saranno molto probabilmente sottili (questa e' una tecnica che il dott. Shapiro utilizzava, non so se la utilizzi ancora, per “crearsi” dei capelli ultrafini da porre nella linea frontale, NDR).

Cell Therapy: Update on UK Human Clinical Trial Phase II

Bessam Farjo

Il dott. Farjo e' il responsabile della Farjo Clinicdi Manchester che, come molti sapranno, e' coinvolta in prima persona nella ricerca della Intercytex sulla rigenerazione dei bulbi. La procedura consiste nella coltivazione in vitro di cellule prese da follicoli piliferi, che vengono successivamente reimpiantate nello scalpo, allo scopo di produrre nuovi follicoli piliferi. La fase 2 della sperimentazione e' iniziata ad ottobre 2006, con la selezione di 15-20 pazienti con un grado di calvizie tra NW4 e NW7, sui quali praticare circa 1000 iniezioni subcutanee per valutare la generazione di nuovi follicoli. In effetti, ci sono motivi di credere che le cellule coltivate siano in grado di migrare all'interno di follicoli preesistenti, e di rigenerare quelli miniaturizzati. I risultati della fase 2 della sperimentazione sono attesi per la meta' del 2008; se la procedura si dimostrera' efficace, e se continuera' a mostrare il buon profilo di sicurezza evidenziato nella fase 1, si potra' partire con la fase 3, conclusa la quale, se tutto andra' a buon fine, potremo sperare in una cura; si parla, tuttavia, di non prima della fine del 2010.

Per ulteriori informazioni (so che e' un argomento scottante!), vi invito a leggere il documento a questo indirizzo: http://www.farjo.net/page.asp?id=203.

Wound Healing in Hair Transplant Surgery

Maurice Collins

Il dott. Collins si e' soffermato sull'importanza di una corretta guarigione delle cicatrici, intendendo come tali non solo la zona di prelievo, ma anche quella ricevente: non dimentichiamoci infatti che migliaia di seppur piccole incisioni corrispondono ad una lunghezza totale della zona cicatriziale superiore ai 4 metri! Non dimentichiamoci infatti che il nostro corpo da' priorita' alle cose piu' importanti rispetto a quelle minori, e sotto tale aspetto, verra' preferita la guarigione delle ferite; soltanto a conclusione di questo processo il nostro organismo si preoccupera' della crescita dei capelli!
Il processo di guarigione di una ferita si puo' dividere in quattro fasi:

1- emostasi, durante la quale si ha la coagulazione del sangue (durata: minuti);
2- infiammazione, quando il nostro corpo reagisce combattendo microbi e batteri che si fanno strada attraverso la ferita (durata: circa 4 giorni);
3- migrazione e proliferazione, durante la quale il materiale necessario alla riparazione viene apportato alla zona offesa (durata: circa 21 giorni);
4- rimodellamento tissutale, quando i postumi della ferita (cicatrice) vengono minimizzati (durata: circa 2 anni).
Vi sono processi come ischemia, necrosi, secchezza della ferita che possono poi allungare e rendere piu' problematici questi processi. Sembra particolarmente importante il massaggio pre-operatorio, sia nella zona donatrice sia in quella ricevente, anche se sono in corso studi volti a determinare se una sutura (in zona donatrice) caratterizzata da una minor tensione dia veramente una cicatrice migliore in termini estetici; la guarigione di una cicatrice sottoposta a tensione minore e' infatti in genere piu' rapida, tuttavia vi e' dibattito se sia altrettanto vero che questo sia automaticamente garanzia di una cicatrice meno visibile.

Nella clinica del dott. Collins viene utilizzatoPlasmacyte A, dal pH 7.4, per la conservazione delle grafts in attesa di trapianto; anch'essi selezionano i capelli ultrafini, mentre durante la procedura pongono particolare attenzione nel mantenere idratata la zona ricevente. Considerando che una ferita mantenuta idratata si rimargina due volte piu' velocemente di una asciutta, raccomanda ai propri pazienti di spruzzarsi zona donatrice e zona ricevente con una soluzione salina ogni 15 minuti, per almeno le 24 ore successive all'intervento.

Ultrafine Single Hairs

Antonio Ruston

Il Dott. Ruston ha presentato la sua tecnica di impianto di capelli ultrafini nella zona della linea frontale. Infatti, nella hairline i capelli sono naturalmente piu' sottili che in altre zone dello scalpo, per cui una ricostruzione piu' possibile naturale della linea frontale non puo' prescindere dall'utilizzo dei capelli ultrafini. Anzi, tali capelli dovrebbero essere posizionati in ogni area direttamente visibile, per cui anche, ad esempio, nel triangolo temporale, sulla cui importantissima valenza estetica sono tutti concordi.
Le persone con capelli naturalmente piu' fini e chiari hanno una maggiore quantita' di capelli ultrafini nello scalpo (circa il 15%), mentre chi e' caratterizzato da capelli grossi e scuri puo' disporne di circa il 5%. In ogni caso, in fase di separazione dei bulbi e' estremamente importante mettere da parte i capelli ultrafini, in quanto patrimonio importantissimo per una corretta hairline.
A chi gli ha domandato se non vi sia il rischio di confondere i capelli ultrafini con quelli miniaturizzati (e quindi potenzialmente soggetti ad alopecia androgenetica), il dott. Ruston ha risposto che le caratteristiche dei due capelli sono inconfondibili: i capelli miniaturizzati sono depigmentati, corti, mentre i capelli ultrafini sono a tutti gli effetti capelli normani e vitali, ed il loro ciclo di crescita e' uguale a quello dei capelli sani.

martedì 11 settembre 2007

The use of moldable templates to facilitate hairline design and symmetry

Paul Rose

Il dott. Rose ha presentato una tecnica, basata su “template”, ovvero modelli plasmabili, che aiutino il chirurgo a pianificare correttamente gli impianti. Una delle maggiori preoccupazioni del paziente riguarda infatti la simmetria del risultato del trapianto. Per quanto una certa asimmetria nella distribuzione dei capelli sia normale, esagerare porterebbe risultati estetici quantomeno discutibili. A questo scopo, il dott. Rose, prendendo esempio da vari pazienti a differenti stadi di calvizie, ha preparato dei modelli in tela retinosa che, una volta adattati e scelti opportunamente in base alle caratteristiche somatiche del paziente, permettessero un aiuto in fase di definizione del pattern di impianto, in modo da ottenere un risultato il piu' possibile naturale, riproducibile e che fornisse la massima soddisfazione al paziente in termini di simmetria del risultato.

Creating a natural Hairline

Ronald L. Shapiro


La Hairline e' la firma del chirurgo, ed e' particolarmente importante perche' definisce, piu' di ogni altra cosa, il modo in cui appariamo. In particolare, la hairline non deve essere una linea, ma deve essere irregolare. In particolare, si definiscono due tipi di irregolarita':

1- micro-irregolarita', cioe' a livello dei singoli capelli che non sono affiancati tra di loro in modo sistematico secondo uno schema geometrico;

2- macro-irregolarita', che si notano ossevando la hairline da una distanza tale per cui non si sia in grado di discernere il singolo capello; in tal caso, cio' che si nota e' che la linea che distingue il cuoio capelluto dalla cute della fronte non e' rettilinea ma, anche in questo caso, frastagliata.

La densita' vera e propria inizia posteriormente alla hairline, in quella che si definisce “zona di transizione”, mentre nell'area al centro del cuoio capelluto, al di sopra della fronte, Ron utilizza follicoli da 3 capelli; questo perche', esteticamente parlando, e' un'area molto importante, ed in tal modo, pur limitandosi a 30-35 innesti al cm2, si riescono ad ottenere densita' di 90 capelli al cm2 .